Nel Pianoforte Acustico, le corde sono in acciaio. Al contrario, la tavola armonica che traduce la loro energia in un suono ricco e risonante è in legno.
Se si trattasse solo di amplificare il suono prodotto quando i martelletti colpiscono le corde, altri materiali sarebbero più efficienti ma il suono che ne deriverebbe sarebbe troppo metallico.
Il materiale di cui è composta la tavola armonica, invece, taglia le componenti armoniche più alte, lasciando solo quelle componenti del suono che sono musicali, che suonano bene alle nostre orecchie, trasformandole in un tono più ricco e risonante.
Ciò che rende la famiglia dell’abete rosso, e in particolare l’abete rosso Italiano della Val di Fiemme, così apprezzata come materiali per tavole armoniche è che questa specie ha la proprietà di assorbire i toni più alti in modo più efficace, trasmettono solo i suoni che percepiamo come rotondi e suadenti.
Questo legno è particolarmente elastico, trasmette meglio il suono e i suoi canali linfatici sono come minuscole canne d’organo che creano risonanza.
Per questo gli alberi vengono abbattuti in luna calante, tra ottobre e novembre, quando nel tronco c’è minor quantità di linfa.
Proprio di essi si servirono Stradivari e i liutai cremonesi i cui strumenti raggiunsero il massimo della musicalità.
Si racconta che fosse Stradivari in persona ad aggirarsi nelle foreste alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini: abeti rossi plurisecolari il cui legno, grazie alla sua particolare capacità di “risonanza”, forniva la materia prima ideale per la costruzione delle casse armoniche.